Dopo pochi giorni in ospedale, si torna a casa. Aiuto! Quante emozioni, quante paure. Felicità, timore, gioia e incertezza si susseguivano velocemente. Il viaggio in auto sembra eterno, e poi si apre la porta di casa e di una nuova vita. Ma nella testa, anche nei giorni seguenti, si susseguono le domande che nei genitori tornano spesso, nelle diverse occasioni di crescita dei figli: «E adesso, sarò all’altezza?». « Sarò una brava madre?» «Sarò un bravo padre?».
Vi svelo piccoli segreti, preziosi, importanti, che potranno aiutarvi ad affrontare questa turbolenza emotiva che appartiene a tutti, proprio tutti, i genitori.
- Mettetevi in ascolto, ascoltate la fatica dei primi giorni, la gioia e la serenità che nell’arco della giornata vengono spesso sostituite da ansie e timori, per poi rivedere all’improvviso il cielo sereno, semplicemente guardando il piccolo o la piccola che dorme nella culla. L’altalena di emozioni è normale, perché tutto è nuovo e così diverso da pochi giorni prima.
- Non serve essere forti, serve essere determinati e tranquilli nel chiedere aiuto. Nei primi giorni di vita del bambino la vita viene meravigliosamente stravolta, e chiedere una mano, in qualsiasi momento, è fondamentale. Alleggeriamoci, appena possibile, grazie all’aiuto dei nonni, di amici, che ci diano una mano nella gestione delle faccende, o semplicemente cambino il pannolino o ci preparino il pranzo. Soprattutto, allontaniamoci dal perfezionismo che questa società vuole imporci. Non siamo perfetti, non temete mai di chiedere aiuto, né tantomeno sentitevi per questo in colpa. È la ricetta migliore per vivere a pieno e in modo sereno l’arrivo del piccolo a casa.
- Vi sentite disorientati? Bene, come potrebbe essere altrimenti? È tutto da scoprire, da indagare, una realtà nuova che arriva all’improvviso e ci coinvolge. Nostro figlio, nostra figlia, non la conosciamo ancora, e per rendere straordinaria la scoperta lasciamoci andare senza giudizio. Strada facendo scopriremo che il segreto è quello di accostarsi a lui a lei senza etichettarlo, senza ingabbiarlo in una definizione. Ogni bambino è unico, ogni bambino cresce, si evolve e diventa. Lasciamogli la libertà di diventare.
- L’esperienza di preparazione alla nascita è forte, a volte difficile, senti di non farcela, piangi, e poi subito dopo ridi di felicità. Per questo è necessario sedersi, in silenzio, e ascoltarsi, per riempire il bagaglio di conoscenze e riempire quella valigia di attrezzi utili per i giorni e gli anni successivi. Ciò che diventerai, lo imparerai anche ascoltando il tuo cuore, perché no ricordandoti della tua infanzia, confrontandoti con gli altri, soprattutto diventerai genitore anche sbagliando! Ogni errore sarà risorsa e la consapevolezza ti guiderà.
- Ricorda: l’educazione passa anche attraverso tentativi e sbagli. Perché si impara a fare il genitore… facendolo! Perché nostro figlio, nostra figlia è un essere unico, differente da ogni altro. Con lui, con lei, mettiamoci mettiamoci alla prova ogni giorno, per trovare il modo migliore per essere noi stessi e, insieme, essere genitori efficaci. È il più grande regalo che possiamo fare ai nostri figli e a noi.