La calcolosi, detta anche litiasi, è una delle più comuni malattie delle vie urinarie ed è caratterizzata dalla presenza di piccoli sassolini, dal latino calculus (sassolino), lungo il decorso delle vie urinarie.
La formazione di calcoli avviene quando una sostanza contenuta nelle urine è più concentrata del normale, dando origine al fenomeno della sovra-saturazione, facendola precipitare in forma di cristalli che, fondendosi tra loro, danno luogo alla formazione appunto di calcoli, generalmente formati da ossalati, urati e fosfati di calcio.
Questo fenomeno è più comune fra le persone affette da alcuni tipi di disturbi (ad esempio iperparatiroidismo, disidratazione e acidosi tubulare renale) e tra i soggetti con un’alimentazione molto ricca di proteine di origine animale o che non assumono sufficiente quantità di acqua. Raramente si manifesta nei soggetti sani, perché nelle urine sono presenti delle sostanze, principalmente citrati, che contrastano in maniera efficace questo processo.
Le persone con un’anamnesi familiare di calcolosi sono più soggette ad avere calcoli e con maggior frequenza.
I calcoli di piccole dimensioni potrebbero essere asintomatici, mentre quelli più grandi possono causare dolore intenso nell’area della schiena, sanguinamento, infezione oppure ostruzione del flusso urinario.
Generalmente la calcolosi, qualora non si risolva spontaneamente, viene trattata asportando i calcoli mediante un piccolo intervento chirurgico oppure tramite frantumazione e riduzione delle dimensioni dei calcoli così da agevolarne l’eliminazione (litotrissia).
Lo specialista, con opportuni esami, sarà in grado di determinare la presenza dei calcoli e fornire indicazioni sulla modalità per la loro eliminazione.
Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che un’alimentazione sbilanciata può facilitare la formazione di calcoli, quindi una sana alimentazione svolge un ruolo importante nel mantenere una buona funzionalità delle vie urinarie.
Tra le indicazioni nutrizionali più importanti c’è naturalmente una corretta idratazione (almeno 2 litri di acqua al giorno) che permette alle sostanze presenti nelle urine di essere più diluite. Nei soggetti più predisposti si consiglia di limitare un’assunzione eccessiva di carne, preferendo fonti proteiche vegetali come i legumi, limitare anche il consumo di sale e di bevande ricche di ossalati come caffè, tè e succhi di frutta e consumare latticini freschi.
E’ importante anche assumere sostanze alcalinizzanti, come i citrati di Magnesio e Potassio che, aumentando il pH delle urine, aumentano anche la solubilità dell’acido urico (legandosi al calcio e formando complessi solubili) e Vitamina B 6 che riduce l’escrezione urinaria di ossalati.
In aggiunta, la natura ci offre risorse particolarmente interessanti e utili: ci sono piante officinali contenenti sostanze indicate per favorire la funzionalità delle vie urinarie e il drenaggio dei liquidi, tra cui le più note sono la Cedracca e il Fillanto, due specie di felci conosciute per la loro capacità di crescere tra le rocce riuscendo a frantumare lentamente le pietre, da cui deriva il nome di “spaccapietra” con cui sono conosciute nella tradizione popolare. In studi clinici è stata confermata una significativa riduzione di ossalato urinario e acido urico con l’utilizzo di Cedracca e Fillanto, anche la Nigella sativa, chiamata anche Cumino nero, ha dimostrato di ridurre i livelli di calcio fosfato e ossalato nelle urine.
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